Se non hai già sentito parlare delle produzioni ad A ed a V e delle loro differenze, colmiamo subito il gap, perché si tratta di una differenza sostanziale, ovviamente sempre derivante del grande contenitore della lean production. Si tratta di due metodi di produzione veri e propri, per ridurre gli sprechi a vantaggio dell'efficienza, a cui sicuramente, una volta spiegati, ti sembrerà già chiaro di aspirare.. se non li stai già applicando.
Con produzione ad A si intende una produzione lineare, tipica, ad esempio, degli assemblaggi automobilistici. Proprio come ti sarà sicuramente capitato di vedere nelle cosiddette catene di montaggio, tutti gli elementi prendono parte alla produzione su una linea di sequenza di operazioni, solitamente rappresentata dal prodotto principale, verso cui convergono tutti gli altri prodotti.
Ecco, in quest'ottica si inquadra la lettera A, che infatti rappresenta, a partire dalla sua base, la presenza di più elementi iniziali che composti insieme dalla luogo alla formazione di meno elementi rispetto a quelli di partenza (molto spesso uno soltanto).
Per queste ragioni, in generale, è appunto il caso delle aziende che assemblano, o comunque includono questo processo nel loro flusso di valore. E' il caso per esempio di aziende che producono un proprio prodotto e che, quindi, dovranno ampliare il concetto di reparti, includendo questo aspetto di linea di produzione ad A.
Oltretutto, questo tipo di organizzazione è ovviamente indicata per volumi ingenti di prodotti.
Infatti, se vogliamo, questa definizione di produzione ad A calza a pennello con quello che era stato lo sviluppo industriale di Ford, che consentiva di produrre un enorme quantitativo di automobili in poco tempo, nel momento in cui in Toyota hanno iniziato ad attuare un approccio più flessibile, per poter competere in termini di sprechi per una minor quantità di veicoli.
Diversamente, appunto, la produzione a V appare come un metodo di produzione circolare, attraverso il quale diversi prodotti attraversano diverse fasi, in un flusso continuo.
Letteralmente, in questo caso si segue la forma della lettera V come immaginario del punto di partenza da una sola materia prima, con la possibilità di ottenere molteplici varianti di prodotto.
Si tratta quindi di produzioni versatili, in grado di cambiare veste in funzione delle circostanze, come può essere per i gioielli, tutto quello che è su misura od anche il cibo. Pensiamo alle catene di fast food: sistemi configurati per gestire richieste variabili dei clienti, entro certi limiti ovviamente, studiati con oculatezza.
Concretamente adottare una di queste due soluzioni sembra pura e semplice decisione sulla base dei numeri, degli spazi, del tipo di prodotti.
In realtà, il nostro settore metalmeccanico non è quasi mai definibile attraverso un solo semplice sistema. Nonostante ciò però, può essere definito semplicemente da un assieme di sistemi coesistenti, dosati correttamente secondo le esigenze.
Abbiamo già visto il caso in cui deve avvenire del montaggio, ma questo potrebbe dover essere amalgamato con esigenze di realizzazione di molte campionature.
Nel tempo potrebbero essere sorti problemi di razionalizzazione degli spazi, ma i volumi giustificherebbero una visione più flessibile.
Se produrre con tempi molto brevi o riuscire ad adattarsi a qualsiasi richiesta sembra una decisione scontata, in realtà tutto deve essere commisurato alle richieste del vostro cliente.
Il vostro valore per lui, è tutto lì.
Come ormai abbiamo imparato a comprendere, accertarsi di cosa lui si aspetti è il primo fondamentale passo.
A presto su RT.