Spesso ci domandiamo il motivo della nostra non competitività.
Od anche il perché spendiamo grossa parte della giornata a formulare preventivi che poi non vengono tradotti in ordini.
Talvolta siamo persino giunti alla conclusione che il nostro calcolo del costo orario delle macchine non sia così accurato.
Ma come lo abbiamo svolto?.. (se lo abbiamo svolto)..
Frequentemente truciolatori del mestiere, con agganci di fornitori e clienti, costruiscono un network di professionisti che suggerisce loro il costo orario, in base agli altri competitor sul mercato.
Nulla di più sbagliato.
La tecnologia può essere simile, ma ci sono importanti condizioni a contorno che vanno considerate.
Una su tutte, gli operatori che lavorano su quella tecnologia.
A seconda della configurazione aziendale, con programmatori, attrezzisti, caricatori/scaricatori, questa può essere una parte considerevole del costo.
Pensiamo, poi, alle tecnologie a servizio: caricatori, robot, contapezzi, ecc.
Nonostante si tratti della stessa macchina, la configurazione può comportare una differenza sostanziale.
Ma esiste una componente universale per riconoscere se stiamo sbagliando a proporre un certo costo orario?
Sì, si tratta del momento e del costo di acquisto.
Per esempio, pensando al parco macchine, esistono due CNC simili nel vostro?
Se sì, sono stati acquistati nello stesso momento?
Queste due semplici domande probabilmente hanno evidenziato un problema.
Se la risposta ad uno dei due quesiti è no, allora difficilmente potranno avere lo stesso costo orario.
Poiché, in un caso, l’ammortamento parzialmente già avvenuto non potrà contare quanto l’altro.
E tutto ciò, non solo se si parla di ciclo di lavorazione.
Chi non ha pensato alla diversificazione del costo orario tra ciclo pezzo e piazzamento?
Vero, quando si attrezza si sta occupando una macchina che potrebbe produrre, ma il costo non è ipotetico.
Si riferisce a quello che avviene. Per certo.
Ed in quel caso la macchina ha, per esempio, un consumo elettrico nettamente inferiore al ciclo pezzo.
Oltretutto, in quella fase potrebbe essere coinvolto del personale diverso.
Un attrezzista, un utensiliere, piuttosto che lo stesso conduttore.
Come possiamo essere sul mercato a proporre un servizio di cui non conosciamo il costo?
La metalmeccanica moderna non può prescindere dagli aspetti economici che regolano la proposta sul mercato.
E, come sappiamo, la nostra proposta ci differenzia dalla concorrenza.
Ci permette di avere un rapporto ordini/preventivi fortemente più elevato.
Impossibile parlare di competitività e trasformazione in ordine dei preventivi senza aver considerato questi importanti aspetti.
Per questo motivo occupa uno slot fondamentale nel nostro Coaching aziendale per la crescita dell’organizzazione.
Ricorda: quando si parla di costi e preventivi, mai fare riferimento ai concorrenti
Ma della preventivazione comparata parleremo nel prossimo articolo.